Lapis, il sognatore

il guardiano delle stelle

Lapis, il sognatore

il guardiano delle stelle

Emigrante

Emigrante
La polvere sottile
Nera come la pece
Sollevata dal vento di scirocco
Leva il respiro e intasa i polmoni
Il sole picchia e cuoce la terra rossa
E rende la pelle dura come il cuoio
Le rughe solcano la fronte
Di quei volti senza tempo
Uomini nati già vecchi
Si muovono nelle vigne
con lo zappone in mano
la schiena curva…come vuole
il padrone che seduto all’ombra
dell’ulivo nel suo vestito bianco di lino
si asciuga il sudore e impreca
contro uomini e bestie che al pari
stanno in cima al suo disprezzo……
mani callose strappano la gramigna
ai piedi del vitigno che darà quel vino
che non berranno mai….
I modulati canti degli
uccelli si mischiano al mormorio dei loro
ventri morsi dalla fame ….
in una grottesca melodia…
Scende la notte il buio si distende
Sulle miserie umane
doloroso sudario
L’alba giunge come un’altra punizione
Ed il silenzio è rotto
dal pianto di una donna
Che lamenta il distacco
dal suo uomo
Che come un ladro
in silenzio si allontana
Con la valigia di cartone
legata con lo spago
sulle spalle..
piena di speranza
di fatica e fame avvolte in
quattro stracci rattoppati…..
Scappa dalla miseria e
va a cercar fortuna.

Di cosa abbiamo scritto …

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