Mi perdo dentro a gli
occhi di un bambino
in un mondo di sogni
e fantasie, popolato di
animali strani figli di un
tempo atavico e lontano.
Poi chiudo gli occhi e ti
rivedo… bella che sorgi come
Venere dal mare, gli occhi
splendenti ed i capelli neri,
mossi da zefiro gentile che
mi riportano ai gabbiani mentre
eleganti planano leggeri incontro là dove muore il sole,
Inondati di luci e di colori.
Poi mi risveglio da questo mio
sognare e ricado in questa
realtà crudele, che mi ricorda
che sono un uomo solo a cui
non è più dato di
sognare.
(Lapis)