Il mal di vivere è
un dolor silente che
non lascia traccia né
impressiona ma credimi
cuore mio ti fiacca l’anima
silenzioso striscia e
poi si insinua non
lascia spazi tutto si
divora si nutre di rimpianti
e dei tuoi errori e tu
nal labirinto di te stesso
perdi la voglia di sognare
non fai progetti non riesci
più ad amare e guardi il
lento scorrere del tempo
che lentamente ti consuma
Quanto vorrei che ritornasse
il sole con la sua luce con i
suoi colori e poi ridere si
ridere di cuore e perdermi
nell’universo dei tuoi occhi
e come gabbiano planare
sopra al mare incontro la
dove muore il giorno nel
rosso acceso di un caldo
tramonto.
Assaporare la libertà agognata
dalla mia anima che langue
incatenata.
(Lapis)