Avrei voluto stringenti in un
abbraccio tenero e
darti un grande bacio
quello che non mi hai
mai donato e io ho desiderato
Si come l’arsura l’acqua come
affamato il pane e vivere
di te della intensa luce
che emanano i tuoi occhi
quando sono felici
E ora che lo sguardo hai
diretto altrove la mia anima
langue non riesce più a
volare ed il mio cuore è
muto ma vorrebbe gridare
ed affidare al vento il tuo
amato nome perché lo porti a te
che adesso non mi ami.
Amore mio perduto
dissolto nella nebbia di
questa vita oscena
ritorna a me che languo
riportami il tuo sole.
(Lapis)